La spondilosi è una delle più frequenti patologie che colpiscono la colonna vertebrale del cane adulto e uno studio recente ha evidenziato il ruolo fondamentale della chiropratica, non solo nella cura ma anche nella prevenzione di questa patologia (Halle et al, 2021). La spondilosi colpisce infatti cani di età superiore a due anni e la sua incidenza e gravità aumentano con l’avanzare dell’età del cane. La razza più colpita è senz’altro il Boxer. Si stima infatti che possa colpire fino al 50 % dei cani di 7 anni di età e il 75% dei Boxer di 9 anni di età.
Figura 1 La chiropratica per la cura e la prevenzione delle patologie della colonna vertebrale del cane: la spondilosi
Esempio di spondilosi tra ultima vertebra lombare e prima sacrale (www.caninearthritisandjoint.com)
Che cos’è esattamente la spondilosi?
Si tratta di una patologia della colonna vertebrale del cane (tratto toracico e lombare) di tipo degenerativo basata sullo sviluppo di calcificazioni ossee (osteofiti) sulla faccia ventrale e laterale delle vertebre (che interessano più precisamente il legamento longitudinale vertebrale, ovvero quello che connette un corpo vertebrale all’altro) e su ogni lato del disco intervertebrale (la struttura ammortizzante posta tra una vertebra e l’altra). Per questo motivo spesso è associata a degenerazione del disco intervertebrale. La spondilosi è spesso accompagnata da rigidità e dolore alla colonna senza deficit neurologici. Forse avrete sentito parlare anche di becchi di pappagallo, termine gergale con cui talvolta si definiscono i ponti ossei che vanno a saldare ventralmente due o più vertebre della colonna. Può infine presentare 4 livelli di gravità
Figura 2 La chiropratica per la cura e la prevenzione delle patologie della colonna vertebrale del cane: la spondilosi. I diversi stadi della spondilosi (www.siriusdog.com)
Figura 3 La chiropratica per la cura e la prevenzione delle patologie della colonna vertebrale del cane: la spondilosi. Un altro esempio di grave spondilosi lombare
Esiste una predisposizione genetica e un certo livello di ereditarietà della spondilosi; inoltre le cagne sembrano essere più colpite rispetto ai cani maschi. In genere vengono interessati i cani adulti e anziani di media e grossa taglia con una predisposizione soprattutto dei Boxer ma anche dei Pastori tedeschi in cui spesso si individuano alterazioni dell’ultima vertebra lombare. Sempre nei Pastori tedeschi si sono individuati tra i fattori predisponenti il peso e il movimento eccessivo in soggetti muscolo-scheletricamente immaturi.
Ma come può la chiropratica essere d’aiuto alla spondilosi?
L’aspetto più interessante di questa patologia è il fatto che, all’esame anatomopatologico eseguito in corso di studio, le vertebre interessate mostravano i segni di un’eccessiva mobilità in flessione laterale e rotazione e non in flesso-estensione (Viateau et al, 1994). Per questo motivo si è interpretata la spondilosi come il tentativo del corpo di stabilizzare gli elementi ipermobili (che hanno una mobilità superiore alla norma) in quanto instabili. Si potrebbe dire che l’ipermobilità e la conseguente instabilità sono infatti un rischio per l’organismo in quanto possono portare a traumi e favorire l’infiammazione conseguente allo stress meccanico a cui le strutture sono sottoposte. Quale miglior modo per rendere tutto più stabile se non rinforzare aggiungendo ai legamenti del tessuto osseo? I legamenti sono infatti quei tessuti che tengono insieme i segmenti ossei consentendo il movimento. Viene da sé che se il movimento è eccessivo i legamenti saranno soggetti ad una maggiore tensione con un maggior rischio di lesione. Il trattamento chiropratico è per definizione volto a ripristinare la corretta mobilità articolare andando ad agire sui tratti ipomobili/bloccati (quelli dove la mobilità è ridotta).
Figura 4 La chiropratica per la cura e la prevenzione delle patologie della colonna vertebrale del cane: la spondilosi. Trattamento chiropratico
Come è possibile quindi che la chiropratica aiuti una situazione in cui il problema è l’eccessiva mobilità? Questo è possibile poiché spesso l’ipermobilità si sviluppa per compensare l’ipomobilità di tratti adiacenti. Un po’ come se i diversi tratti della colonna fossero dei reparti di un’azienda. Nel momento in cui un reparto lavora poco o a rilento, gli altri devono sopperire per portare avanti il lavoro di tutta l’azienda! Accade quindi che si instauri una sorta di effetto domino dove quello che vediamo in ultima analisi è il risultato di una compensazione progressiva.
Il trattamento chiropratico aiuta quindi a mantenere una corretta biomeccanica impedendo che la presenza di articolazioni ipomobili comportino l’ipermobilità di quelle adiacenti o biomeccanicamente collegate e il corpo debba di conseguenza adoperarsi per controbilanciare questa pericolosa ed eccessiva instabilità.
Deve infatti esserci una situazione di equilibrio o neutralità dove la mobilità non è poca (e ciò si traduce in rigidità di movimento) ma neanche troppa (e in questo caso parliamo di instabilità).
La chiropratica permette di ripristinare e mantenere la mobilità fisiologica alla base del movimento in modo che non si sviluppino situazioni di eccessiva mobilità. In questo modo è possibile prevenire e rallentare il decorso della spondilosi nel cane, diminuendo il dolore e aiutando le altre articolazioni non direttamente coinvolte dalla patologia, vertebrali ma anche degli arti.
Se si possiede un Boxer, data la grande predisposizione di razza è consigliabile eseguire trattamenti chiropratici periodici per prevenire (o rallentare la progressione) della spondilosi vertebrale.
Bibliografia:
Halle KS, Granhus A. Veterinary Chiropractic Treatment as a Measure to Prevent the Occurrence of Spondylosis in Boxers. Vet Sci. 2021;8(9):199. Published 2021 Sep 17. doi:10.3390/vetsci8090199
Kranenburg HC, Voorhout G, Grinwis GCM, Hazewinkel HAW, Meij BP. Diffuse idiopathic skeletal hyperostosis (DISH) and spondylosis deformans in purebred dogs: a retrospective radiographic study. Vet J. 2011 Nov;190(2):e84-e90. doi: 10.1016/j.tvjl.2011.04.008. Epub 2011 May 14. PMID: 21571557.
De Lahunta, Glass Neuroanatomia e neurologia clinica veterinaria Ed. Edra 2017